di Marco GASPAROTTI e Antonino CAMPISI
Presentazione di Rosanna LAMBERTUCCI
Sempre più persone vi ricorrono, si fanno show televisivi: tutto ciò dà la percezione di qualcosa di semplice, comune, non peccaminoso, alla portata di tutti e per tutti.
I programmi televisivi, certamente, hanno contribuito ad aumentare la percezione che la chirurgia estetica faccia parte della nostra vita e che sia qualcosa di accessibile.
Ma è pur sempre una chirurgia!
La professionalità del chirurgo estetico si manifesta nel saper ascoltare le richieste, valutarle e dare le corrette informazioni al paziente.
Tutti gli interventi di chirurgia estetica devono essere eseguiti su pazienti opportunamente studiati e selezionati pre-operatoriamente e in buono stato di salute ricordando che il gesto chirurgico rappresenta l’atto finale di una rigorosa e completa pianificazione concertata pre-operatoriamente con la paziente o con il paziente sulla base di una corretta ed esauriente informazione.
Se l’intervento richiesto dal paziente non è indicato il chirurgo deve saper dire anche di no e motivare il proprio rifiuto, tenendo presente proprio l’importanza dell’aspetto relazionale con il paziente basato sulla fiducia e sulla professionalità.
Domanda - I media ci mettono continuamente in confronto con modelli fisici che tendono alla perfezione. Crede che questo possa generare una scarsa accettazione del proprio corpo e portare alla richiesta di interventi chirurgici?
“Certamente sì. I media presentano, a seconda delle mode, stereotipi vari di bellezza; donne magrissime, ventre piatto, seno procace e cosi via, e specialmente per le giovani ragazze sembrano suggerire che, per poter emergere nella vita, bisogna essere il più vicino possibile a quel modello.”
Domanda - Da qualche anno a questa parte anche gli uomini hanno iniziato a curare di più il proprio aspetto, e quindi a richiedere interventi plastici. In che modo è cambiata la percezione della bellezza maschile, e come crede che cambierà in futuro? Esiste una tendenza definibile?
“Diciamo che per gli uomini il discorso ‘chirurgia plastica’ è agli esordi. Hanno iniziato con la palestra, hanno proseguito con l’uso di creme cosmetiche, stanno cominciando con gli interventi chirurgici. La donna oggi può fare molte cose senza arrivare all’intervento, e lo fa molto più di prima dedicando tempo a trattamenti estetici che possono dare ottimi risultati e soprattutto giovare al benessere psico-fisico.”
Nel rapporto interpersonale e nell’ambiente lavorativo dare al paziente un aspetto piacevole vuol dire proiettare aspetti e momenti di gratificazione.
La chirurgia estetica
1. si indirizza a soggetti sani e viene eseguita su richiesta del paziente riguarda il miglioramento o la conservazione dell’aspetto fisico;
2. corregge le disarmonie del volto e del profilo corporeo e ne elimina gli inestetismi dovuti all’invecchiamento.
La bellezza varia in base alle particolarità di un popolo, al luogo dove si vive ed è in rapporto ad un determinato periodo di tempo.
Esiste una "predisposizione genetica" a riconoscere il bello.
La superficialità dei contatti, determinata dalla vita intensa e caotica indotta dall’efficienza richiesta dalla società moderna, fa sì che alla bella presenza ed alla gioventù si paghi un prezzo alto... un prezzo così alto aggrava ancor più l’eventuale isolamento di chi non è in possesso di questi attributi.
Medicina e chirugia estetica: le cose da sapere Sugarco Editore 2012 - Milano
Scienza ed Arte in Chirurgia e Medicina Estetica del viso. Verduci Editore, 2011 – Roma Insieme a Gasparotti M.